martedì 16 febbraio 2021

I curdi assaltano le ambasciate greche.


 

(16 Febbraio 1999) Ribelli curdi prendono d’assalto le ambasciate greche in varie città del mondo, manifestando la propria rabbia per l’arresto, avvenuto il 15 febbraio, di Abdullah Ocalan, leader del PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan. Ocalan è catturato dai servizi segreti turchi durante un trasferimento organizzato dall’ambasciata greca a Nairobi.

 Secondo i curdi, i Greci hanno tradito il loro capo consegnandolo al nemico. Ocalan verrà processato in Turchia e condannato a morte nel giugno del 1999. Nel 2002, il tribunale di sicurezza di Ankara commuterà la pena in ergastolo, che Ocalan sta scontando nel carcere di massima sicurezza di Imrali.

 Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (in curdo Partîya Karkerén Kurdîstan, sigla PKK;) è un partito politico e organizzazione paramilitare, sostenuto delle masse popolari (prevalentemente agricole) del sud-est della Turchia, zona popolata dall'etnia curda, ma attivo anche nel Kurdistan iracheno. In Turchia è un partito illegale.

 Inizialmente il gruppo si ispirava al marxismo-leninismo, rivendicando inoltre, similmente agli iracheni Partito Democratico Curdo (KDP o PDK) e all’Unione Patriottica del Kurdistan (KPU), ai partiti iraniani Partito Democratico del Kurdistan Iraniano e Partito per la Libertà del Kurdistan (PJAK), al siriano Partito dell'Unione Democratica (PYD) e altri partiti curdi minori. Tutti chiedono la fondazione di uno stato indipendente nella regione storico-linguistica del Kurdistan, a cavallo tra Turchia, Iraq, Iran e Siria. Dal 1990, il PKK ha avuto rappresentanti parlamentari, inseriti in liste legali, presso il Parlamento turco.

 A partire dal 1999, il leader incarcerato Abdullah Öcalan ha abbandonato il marxismo-leninismo, rimuovendo il simbolo della falce e martello dalla bandiera del PKK, portando il partito ad adottare la nuova piattaforma politica del Confederalismo Democratico (fortemente influenzato dalla teoria del municipalismo libertario e dell'ecologia sociale di ambito socialista libertario).

 Il gruppo è tuttavia accusato di terrorismo per i suoi metodi di lotta (in passato fece ricorso anche all'uso di attentati dinamitardi e kamikaze contro obiettivi militari turchi, ritenuti oppressori del popolo curdo, specie in seguito alle sanguinose repressioni del governo di Ankara, o anche a sequestri di occidentali), ed è attualmente considerata un'organizzazione terroristica da Turchia, USA, NATO, Unione europea (dal 2001, su richiesta degli USA) e Iran; in Europa ci sono state numerose proposte di rimuoverlo da tale lista e considerarlo una legittima forza di resistenza. Tuttavia, India, Cina, Russia, Svizzera ed Egitto non lo considerano tale. Le sue ali militari sono la Forza di Difesa del Popolo (HPG), l'Unità delle Donne Libere (YJA-STAR) e l'Esercito di Liberazione Nazionale del Kurdistan (ARGK).

 Oltre che contro il governo turco (con cui è in vigore un cessate il fuoco dal 2013), il PKK è impegnato nella guerra contro lo Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria assieme ai peshmerga e all'YPG curdi, ed è presente nella regione del Rojava. Il partito è inoltre noto per la sua difesa convinta dei diritti delle donne, spesso presenti come soldati effettivi nelle sue milizie armate, e la sua forte contrarietà al fondamentalismo islamico.

 Nel 2015, nonostante il nemico comune dell'ISIS, la Turchia, guidata da anni dal filo-islamico Recep Tayyip Erdogan, ha interrotto la nuova tregua, bombardando postazioni del PKK in Iraq e riaprendo le ostilità armate col gruppo curdo.

 

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