giovedì 28 gennaio 2021

In Italia il frequente voto di scambio inquina la democrazia. Di Lucia Chessa.


 

Sembra già terminato il clamore (molto soft per la verità) attorno all’inchiesta della procura di Catanzaro che parla del solito triangolo, di affari, politica, criminalità organizzata, tenuto stretto da fiumi di soldi e voti di scambio. Eppure quando il segretario nazionale di un partito, l’UDC, viene pesantemente coinvolto in un’indagine che parla di appalti truccati e di voti dati come contropartita, vuol dire che siamo messi male. E quando un assessore regionale dello stesso partito viene messo agli arresti domiciliari e c’è un magistrato che afferma che questa volta è chiarissima la contiguità tra politica, delinquenza e soldi a fiumi, vuol dire che siamo messi malissimo.

 Io non entro nel merito di una singola inchiesta, sono garantista nonostante le apparenze, però lo sappiamo tutti che viviamo in un paese dove la pratica del voto in cambio di un favore, di un lavoro, di una generica protezione, anche solo promessa, è così diffusa e consolidata da sembrare normale. Però si sa che chi rinuncia a scorciatoie e corsie preferenziali rischia di sembrare lo/la sfigato/sfigata che non ha ancora capito come si sta al mondo.

 E questo lo sa bene chi cerca, e ha cercato, di correre e di competere in ogni ambito, politico-elettorale e non solo, con armi pulite, con onestà e onore appunto, rinunciando alla pratica del padrinaggio, del maneggio, delle agenzie interinali e della promessa del lavoretto precario. Eppure il voto di scambio al quale ci si è serenamente abituati mina le basi stesse del sistema democratico. Le campagne elettorali che legano persone, famiglie, porzioni intere di comunità ad un protettore politico dal quale ci si attendono vantaggi, inquina e intorbidisce irrimediabilmente il voto.

 Perciò, io l’ho sempre detto. Accozzati di tutto il mondo, io vi invito al tradimento. Non vi stimo ma una cosa di buono ora potete fare. Non votare mai i vostri accozzatori. Quelli che prima vi hanno tolto un diritto e poi ve lo hanno reso sotto forma di favore. Soprattutto se eravate con le spalle al muro, quando siete dovuti andare a chiedere e supplicare, fategliela pagare. Toglietegli quello che li fa grandi, prepotenti e padroni della vostra vita. Non li votate! E sarà meglio per tutti. Anche per voi.

 

Di Lucia Chessa

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