Sembra
già terminato il clamore (molto soft per la verità) attorno all’inchiesta della
procura di Catanzaro che parla del solito triangolo, di affari, politica,
criminalità organizzata,
tenuto stretto da fiumi di soldi e voti di scambio. Eppure quando il segretario
nazionale di un partito, l’UDC, viene pesantemente coinvolto in un’indagine che
parla di appalti truccati e di voti dati come contropartita, vuol dire che
siamo messi male. E quando un assessore regionale dello stesso partito viene
messo agli arresti domiciliari e c’è un magistrato che afferma che questa volta
è chiarissima la contiguità tra politica, delinquenza e soldi a fiumi, vuol
dire che siamo messi malissimo.
Io non entro
nel merito di una singola inchiesta, sono garantista nonostante le apparenze, però lo sappiamo tutti che viviamo in un paese dove la
pratica del voto in cambio di un favore, di un lavoro, di una generica
protezione, anche solo promessa, è così diffusa e consolidata da sembrare
normale. Però si sa che chi rinuncia a scorciatoie e corsie
preferenziali rischia di sembrare lo/la sfigato/sfigata che non ha ancora
capito come si sta al mondo.
E
questo lo sa bene chi cerca, e ha cercato, di correre e di competere in ogni
ambito, politico-elettorale e non solo, con armi pulite, con onestà e onore
appunto, rinunciando alla pratica del padrinaggio, del maneggio, delle agenzie
interinali e della promessa del lavoretto precario. Eppure il voto di scambio
al quale ci si è serenamente abituati mina le basi stesse del sistema
democratico. Le campagne elettorali che legano persone,
famiglie, porzioni intere di comunità ad un protettore politico dal quale ci si
attendono vantaggi, inquina e intorbidisce irrimediabilmente il voto.
Perciò,
io l’ho sempre detto. Accozzati di tutto il mondo, io vi invito al tradimento.
Non vi stimo ma una cosa di buono ora potete fare. Non votare mai i vostri
accozzatori. Quelli che prima vi hanno tolto un diritto e poi ve lo hanno reso
sotto forma di favore. Soprattutto se eravate con le spalle al muro, quando
siete dovuti andare a chiedere e supplicare, fategliela pagare. Toglietegli quello che li fa grandi, prepotenti e padroni
della vostra vita. Non li votate! E sarà meglio per tutti. Anche per
voi.
Di Lucia Chessa
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