venerdì 1 gennaio 2021

01 Gennaio 1959. La rivoluzione cubana ha vinto.


 


(01 Gennaio 1959) E' vittoria per i rivoluzionari cubani che sconfiggono il regime militare di  Fulgenzio Batista che fugge nella Repubblica Dominicana. Le truppe dell'esercito regolare cubano dichiarano la resa incondizionata e consegnano l'Avana alle forze irregolari comandate da Ernesto “Che” Guevara. La rivoluzione era iniziata nel 1953 con l'assalto alla caserma Moncada a Santiago di Cuba.

Gli premesse del movimento sono da ricollegarsi al clima di violenza e sopraffazione imposto a Cuba da Batista dopo il colpo di stato che lo aveva riportato al potere nel 1952. Ritenuta impossibile ogni forma di contestazione legale, il 26 luglio 1953 un gruppo d'insorti comandato dal progressista Fidel Castro assalta la caserma Moncada di Santiago di Cuba con l' intento di dare il via alla ribellione contro il regime di Batista.

L’impresa tuttavia fallì e Fidel Castro riparò in Messico dove, insieme al fratello Raul e all'argentino Ernesto Guevara , diede vita a un nucleo di combattenti rivoluzionari (Movimiento 26 de Julio) con l'obiettivo di esautorare Bastista e mettere così fine al suo regime, per altro strettamente legato agli Stati Uniti, che proprio a Cuba avevano numerose imprese, legali e non (soprattutto il turismo e i Casinò erano nelle mani della mafia americana, che avevano stretto una ferrea alleanza con il dittatore.)

Agli Stati Uniti stava bene così, perché il ruolo dei politici era quello di proteggere i loro interessi, permettendo l’arricchimento delle numerose imprese nordamericane. Il regime imposto da Batista determinò un malcontento diffuso, sia per la corruzione dei governanti che per la violenza della polizia. Il governo era del tutto disinteressato alle necessità della popolazione che chiedeva istruzione, sanità, case e un certo grado di giustizia sociale. L’economia cubana era nelle mani di imprenditori statunitensi che possedevano enormi latifondi e piantagioni di canna da zucchero. Lo zucchero creò sfruttatori e sfruttati, schiavi e padroni, proprietari e massari. Il tabacco era la ricchezza della classe borghese, ma era nelle mani di grandi proprietari che venivano dagli Stati Uniti oppure di ricchi cubani.

 Il problema di Cuba era la sua non indipendenza economica, considerato che produceva solo zucchero ed era il luogo di vacanza degli statunitensi. Cuba non era un paese sottosviluppato, ma era economicamente dipendente dal capitale straniero. “Il mostruoso vicino” non era ben visto dai cubani che volevano essere davvero indipendenti invece di farsi governare da uomini corrotti

 Il 2 dicembre 1956, con un gruppo di ottanta uomini trasportati dal piccolo yacht GranmaFidel Castro sbarcò clandestinamente nella provincia cubana di Oriente, dove organizzò la base guerrigliera sulla Sierra Maestra. La Sierra era stata scelta come luogo strategico ideale per la riuscita della rivoluzione. L’obbiettivo era quello di condurre una classica guerriglia, dove i nemici sarebbero stati colpiti con azioni fulminee e atti di sabotaggio. Fidel Castro e gli altri leader sapevano bene che tra la popolazione cubana persisteva un profondo malcontento, dettato dalle misere condizioni in cui versava la popolazione. Dunque Fidel contava sul fatto che, nel corso del tempo, numerosi cubani avrebbero aderito alla lotta. Infatti così avvenne.

 Nonostante alcuni rovesci iniziali, il movimento guadagnò terreno nel corso del ‘57, trovando appoggi tra i contadini della Sierra, colpiti dalle rappresaglie delle truppe di Batista. Tra il febbraio e il marzo 1958 i ribelli aprirono due nuovi fronti di battaglia nelle montagne dell' Escambray e nella Sierra Cristal e si dotarono di una stazione radio, Radio Rebelde, chiamando, senza successo, la popolazione urbana allo sciopero generale insurrezionale (9 aprile). La svolta che segnò il successo della rivoluzione, si dovette al fallimento della massiccia offensiva di Batista dell' estate 1958 nella Sierra Maestra, seguito dal diffondersi della guerriglia nelle province centrali e occidentali dell' isola, mentre il movimento si congiungeva con le forze dell'opposizione clandestina delle città.

Il 7 novembre Fidel Castro abbandonò la Sierra per lanciare la campagna finale contro l’esercito di Batista: in poco più di un mese i guerriglieri s’impossessarono di diverse città iniziando l' accerchiamento di Santiago e aprendosi la strada verso L'Avana. Incalzato dagli eventi, il 1° gennaio 1959 Batista rassegnò le dimissioni, abbandonando per sempre Cuba, e il giorno seguente le prime colonne di guerriglieri entrarono nella capitale.





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