giovedì 21 gennaio 2021

21 Gennaio 1924: muore Lenin


 

(21 Gennaio 1924) Muore Vladimir Ilich Ulyanov, più conosciuto con lo pseudonimo di Lenin. Considerato una delle figure più significative e influenti del XX secolo, Lenin è stato oggetto postumo di un imponente culto della personalità all'interno dell'Unione Sovietica, (e non solo) fino alla sua dissoluzione avvenuta nel 1991. Divenne una figura ideologica, ispiratore del marxismo-leninismo e quindi ebbe un'influenza di primo piano nel movimento comunista internazionale.

 Lenin era figlio di un ispettore scolastico, la sua giovinezza fu segnata dalla vicenda del fratello maggiore Aleksej, arrestato e impiccato nel maggio 1887 per aver partecipato alla preparazione di un attentato contro Alessandro III. Nel 1903 assunse un ruolo chiave nella scissione del POSDR per via di notevoli differenze ideologiche.

 Incoraggiò l'insurrezione della fallita rivoluzione russa del 1905, in seguito promosse una campagna affinché la prima guerra mondiale fosse trasformata in una rivoluzione proletaria a livello europeo che, come il marxismo prevedeva, avrebbe comportato il rovesciamento del capitalismo e la sua sostituzione con il socialismo. Dopo la rivoluzione russa del febbraio del 1917 che portò alla caduta della monarchia zarista e all'istituzione di un governo provvisorio, Lenin fece ritorno in Russia per la rimozione del nuovo regime a favore di un governo bolscevico guidato dei soviet.

 Lenin assunse così un ruolo da protagonista nella rivoluzione d'ottobre del 1917, nella caduta del governo provvisorio e nella creazione di uno Stato monopartitico guidato dal nuovo partito comunista. Il suo governo abolì l'Assemblea costituente della Russia, ritirò il Paese dalla prima guerra mondiale con la firma del trattato di Brest-Litovsk insieme gli Imperi centrali e concesse un'indipendenza temporanea alle nazioni non russe sotto il controllo russo. Con decreto ridistribuì terreni tra i contadini e nazionalizzò la grande industria.

 Lenin spese gli ultimi anni della propria vita, una volta conclusa la guerra e resosi conto delle proprie precarie condizioni di salute, principalmente nel cercare di designare il suo "successore" alla guida del partito. Venne colpito il 25 maggio 1922 da un ictus che comportò una parziale paralisi del lato destro del corpo, tanto che fu costretto a imparare a scrivere con la sinistra; solo il 2 ottobre cominciò a tornare all'attività, ma il 16 dicembre subì un secondo attacco. Il 23 dicembre riprese forze e lucidità, ma le sue condizioni si aggravarono progressivamente. Dal 6 marzo 1923 non fu più in grado di comunicare, fino alla completa paralisi e alla morte avvenuta il 21 gennaio 1924.

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