Qualcuno lo voleva in fuga dal Movimento 5
stelle, addirittura in direzione Lega. E lui, Pino Cabras, 52 anni, deputato, è
stato costretto a smentire sulla sua pagina Facebook. E ad attaccare a muso duro.
«Queste voci arrivano dall'interno del Movimento: la calunnia e la delegittimazione
denotano un modo barbaro di concepire e fare la politica. Ma il difetto è nella
comunicazione».
«È il costume della comunicazione
politica. Ha contagiato tutti i partiti: dare la notizia che vale per 24 ore
senza considerare le conseguenze sul lungo periodo. Si pensa all'effetto
immediato. Credo sia necessario discutere liberamente e apertamente».
«Non ho detto questo, anche perché queste
tattiche sono usate da poche persone».
«Ho posto delle questioni spinose sul
tavolo, tipo la posizione e il ruolo di Vito Crimi. Come capo politico, stando
all'incarico ricevuto, il suo tempo sarebbe scaduto, lo dice lo statuto non io.
Invece è andato oltre e in questo delicatissimo momento, con la crisi di governo
in corso, non ha l'autorevolezza e la legittimazione necessarie».
«Non saprei. Ma credo che in ogni caso
vada rispettato chi esprime opinioni diverse, vista l'impossibilità di poter
far valere il suo dissenso attraverso il voto. La segreteria politica del
Movimento, per esempio, dovrebbe chiedere agli iscritti se possono andare
avanti».
«Vedo un gruppo di persone ripiegate su se
stesse, sulle piccole cose di "palazzo", senza una grande apertura
sociale e, soprattutto, senza dare voce agli iscritti. Non è un governo
caratterizzato dai 5 stelle. Milioni di elettori ci avevano votato per un
programma specifico, in particolare perché volevano cambiare e distruggere il
sistema europeo dell'Austerity. Nel momento in cui servirebbe una politica
economica espansiva noto che in troppi, specie talune classi dirigenti,
spingono per un ritorno alle ristrettezze».
«Non lo so, non ho la sfera di cristallo.
È chiaro che la crisi, nel nostro sistema, va portata in Parlamento. Nessuno è
autosufficiente e occorrono alleanze».
«Sì, sta lavorando bene nonostante si sia
trovato di fronte una situazione terribile. Ha rotto il tabù dell'utilizzo
delle risorse pubbliche sforando i parametri di bilancio per andare incontro a
chi aveva necessità».
«È un politico di lungo corso, un
democristiano, in un momento del genere non ritengo sia scandaloso un suo
sostegno».
«Bisognerebbe ascoltare di più la società.
A partire dagli studenti. Sono in grande difficoltà, le loro esigenze devono
essere in primo piano. Credo che le scuole vadano riaperte, naturalmente in sicurezza.
E ascolterei chi lavora nel campo dell'arte e del turismo, settori molto
penalizzati».
Vito Fiori
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