giovedì 3 giugno 2021

«Betile, progetto da rilanciare»


 


La proposta del sindaco Paolo Truzzu di rispolverare il Betile ha ravvivato il dibattito politico cittadino. Un annuncio (l'intervista è su unionesarda.it) fatto dal primo cittadino poco prima del voto del Consiglio comunale a Palazzo Bacaredda, chiamato ad approvare le varianti urbanistiche per il nuovo stadio e per la riqualificazione dei quartieri Sant'Elia e San Bartolomeo, perché «mi sembrava che il dibattito si stesse adagiando su temi molto bassi, questioni di dettaglio».

 

Una proposta giusta Maria Antonietta Mongiu era l'assessora della Giunta Soru che firmò l'accordo di programma con il Comune di Cagliari per la realizzazione del Betile. «Avevamo 300 milioni di euro a disposizione, il sindaco Emilio Floris aveva anche siglato l'intesa, ma il Consiglio comunale non lo ratificò», ricorda l'intellettuale. Uno smacco che causò «un grave danno per la città».

 

L'ex assessora non ha dubbi. «Cagliari deve rilanciare il progetto del Betile, approfittando del fatto che ora il Museo archeologico cittadino è autonomo. Il Museo dell'arte nuragica e dell'arte contemporanea potrebbe diventare la novità che cambia in modo positivo la faccia del capoluogo e di tutta la Sardegna. Cagliari ha sempre ospitato i monumenti più importanti dell'Isola».

 

Qualcuno sostiene che i costi per la realizzazione sarebbero troppo elevati, insostenibili, addirittura, quelli per la gestione. «I soldi non erano e non sono un problema», ribatte Mongiu. Prima non sarebbe necessario riqualificare Sant'Elia, i suoi palazzoni e gli impianti fognari? «No, altrimenti avremmo dovuto fare lo stesso ragionamento con il nuovo stadio, mica è una cattedrale nel deserto. Si riprenda il master plan di Rem Koolhaas e da lì si parta per far rinascere il quartiere».

 

Maria Antonietta Mongiu esorta a superare gli steccati: «Il tempo è maturo per uscire dalle logiche di maggioranza e opposizione». Solo chiacchiere «Sono solo parole buttate a vento», afferma Massimo Zedda, ex sindaco del capoluogo e attualmente a capo dell'opposizione in Consiglio regionale. «La variante urbanistica approvata martedì scorso dal Consiglio comunale a Palazzo Bacaredda non prevede la realizzazione del Museo archeologico e di arte contemporanea progettato da Zaha Hadid sul lungomare Sant'Elia.

 

Truzzu – aggiunge Zedda – aveva la possibilità di chiedere risorse come ha fatto Reggio Calabria per il suo Museo del Mare, progettato sempre dall'architetta anglo-irachena, invece insiste nel chiedere finanziamenti per la realizzazione del tunnel di via Roma».

 

Interessante ma difficile. L'architetto e professore universitario Paolo Sanjust è cauto. «Era un'opera di interesse straordinario, di qualità altissima. Un progetto certamente da riproporre con tutte le cautele del caso: l'autrice è morta anche se il suo studio porterà avanti i suoi lavori. È necessario analizzare il nuovo contesto e capire se il Betile è compatibile con lo stadio». Sant'elia, solo Sant'Elia: era anche spuntata l'ipotesi di realizzarlo in altri luoghi. «Non ha senso spostare il museo. L'opera, con le sue forme, è stata pensata per stare vicino alle onde del mare».

 

Andrea Artizzu

 


Articolo “Unione Sarda” del 05.06.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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