venerdì 4 giugno 2021

I Sardi? Cittadini italiani di nazionalità sarda. Di Francesco Casula.


 

(Prego di astenersi dal commentare questa mia nota chi non l’ha neppure letta e dunque i cialtroni – come spesso capita – , gli analfabeti (prima vadano a studiarsi un po’ di storia), ma soprattutto i supponenti. Chi la commenta è benvenuto e gradito, ma entri nel merito e non utilizzi questo spazio come sfogatoio (magari insultante) delle proprie frustrazioni – Anche questo capita spesso).

La brava e bella attrice sarda Caterina Murino, intervistata da una TV, alla domanda della conduttrice : “È vero che tu non ti consideri Italiana?” risponde: “assolutamente, non sono Italiana sono Sarda”.

In realtà l’affermazione della Murino può sorprendere solo chi si attarda a confondere Stato con Nazione: ovvero un dato e un concetto giuridico-politico (lo Stato) con un dato e un concetto storico-culturale (la Nazione). Noi infatti siamo cittadini italiani – sia pure obtorto collo, pro tempore (speriamo il più breve possibile) e senza avere mai scelto di esserlo – ma di nazionalità sarda.

Oltretutto il “sentimento” della Murino è largamente presente fra i sardi. Ricordo che nel 2012, in un sondaggio (curato dall’Università di Cagliari e da quella di Edimburgo e finanziato dalla Regione sarda, circa l’atteggiamento dei Sardi nei confronti della propria identità) era emerso che il 27% si sente sardo e non italiano; il 38% più sardo che italiano; il 31% tanto l’uno che l’altro e solo il 3% più italiano che sardo e l’1% esclusivamente italiano.

Ma si tratta solo di un “sentimento”, di un “umore”? O, meglio, di un ri-sentimento e di un mal-umore nei confronti dello Stato italiano, storicamente ostile nei confronti dell’Isola? O sta maturando una nuova consapevolezza e coscienza della propria “diversità” e “specificità” e persino dell’essere “Nazione”?

Io credo di sì. E viene da lontano.

La Sardegna, storicamente, è entrata, coattivamente, nell’orbita italiana – a parte la parentesi pisana e genovese nei secoli XI-XIII – solo agli inizi del 1700 quando viene ceduta al Piemonte, per un baratto di guerra. Per il resto ha avuto una etno-storia, peculiare e dissonante rispetto alla coeva storia italiana ed europea.

Fa dunque della Sardegna una Nazione la sua storia e con essa la sua lingua, (il dato e simbolo più pregnante e più importante di una Nazione), le tradizioni, le sue produzioni materiali e immateriali, la sua stessa geografia.

 

Francesco Casula

Saggista, storico della Letteratura sarda

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