Due muri sono ancora da abbattere prima
del ritorno alla normalità in tutto e per tutto: l'uso delle mascherine e le
discoteche aperte. Il governo Draghi deciderà in settimana, come far vivere
l'estate agli italiani. Le previsioni dicono che da lunedì primo luglio non dovrebbe essere più
obbligatorio indossare la «protezione
individuale» all'aperto. Lo stesso giorno, ma più probabile la
settimana successiva, anche in pista dovrebbe essere possibile ballare, mentre
ora è vietato. Le due decisioni sono legate a doppio filo con quanto dirà oggi
il Comitato tecnico scientifico nazionale, che in questi giorni ha messo
assieme le varie ipotesi. In mattinata gli esperti consegneranno il dossier al
ministero della salute e saranno quelle carte il punto di partenza per la
successiva decisione politica.
Mascherine.
L'addio a uno dei simboli della pandemia, nel bene e nel male, ormai è solo
questione di settimane. Anche dalla Sardegna, a più riprese, sono arrivati
segnali in tal senso. «Con buona parte della popolazione vaccinata, a un sardo
su due è stata somministrata almeno la prima dose, qualche passo avanti verso la
normalità andrà fatto prima dell'estate», è il messaggio arrivato in queste ore
dalla Cabina di regia regionale. Confermata
la zona bianca e
ottenuta, giovedì scorso, quella verde europea, la Sardegna ha voglia di metter via le mascherine. Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi s'è detto
favorevole alla caduta di questo divieto, per poi aggiungere, nell'ultima
conferenza stampa: «Però tutto dipenderà da cosa ci comunicherà il Comitato
scientifico all'inizio della settimana».
Qualche indiscrezione sul dossier è cominciata
a rimbalzare da Roma. Una delle possibilità è questa: fra quattordici giorni le mascherine
diventeranno obbligatorie solo nei luoghi al chiuso, dai ristoranti ai centri commerciali, a bordo degli autobus o in caso di assembramenti.
Dall'Istituto superiore di sanità è arrivato anche un altro messaggio: «Oggi il rischio di contagio all'aperto è inferiore a quello che si ha
in un luogo chiuso. Con un'alta
percentuale di vaccinazioni, lo stesso rischio è molto diminuito. Qualunque decisione potrà
prendere il Governo, tutto dipenderà comunque dal buon senso e dalla responsabilità dei singoli, perché il virus, a cominciare dalle
varianti, continua a circolare». In
conclusione - sempre dall'Istituto superiore di sanità - «all'aperto se si è
soli si potrà non usare la mascherina, ma se siamo in un ambiente dove potrebbe
esserci o c'è una forte concentrazione di persone, dovrà essere ancora
indossata, obbligo o non obbligo».
Discoteche. Con l'avvio della zona bianca, un primo accordo è stato raggiunto fra il
Governo e i gestori dei locali: aperti sì, ma senza ballare in pista. La cabina di regia nazionale, l'altro giorno, ha lasciato però intendere che i tempi
potrebbero essere maturi per far cadere anche l'ultimo divieto. Non sarà comunque un liberi tutti, perché proprio le discoteche, senza per
questo demonizzarle, sono considerate
ancora il luogo di potenziali focolai. Così, sempre stando alle indiscrezioni romane, dal lunedì 5
luglio, o subito dopo, gli ingressi saranno comunque in totale sicurezza. Come? Con l'accesso consentito solo a chi ha copia del Green pass, entrerà in
vigore negli stessi giorni, oppure mostrare il certificato di vaccinazione, dovrebbe
bastare quello rilasciato dopo la prima dose, o
dimostrare di essersi
sottoposto a un tampone dall'esito negativo nelle precedenti 48 ore.
Le regole dovrebbe essere queste per le
discoteche all'aperto, meno a rischio, mentre per quelle al chiuso l'ipotesi
più probabile è che la capienza continui a essere ridotta del 50 per cento. Dunque, non
sarà di sicuro una seconda estate di balli senza nessun controllo, come quella dell'anno scorso e rimasta
ancora, almeno nei ricordi, una possibile causa delle successive ondate autunnali. «Non possiamo permetterci di approcciare il problema
come l'anno scorso - ha detto il sottosegretario alla salute, Andrea Costa - Il criterio di selezione potrà essere uno solo:
monitorare chi entra».
di Umberto Aime
Articolo “La Nuova Sardegna” del 21.06.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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