lunedì 21 giugno 2021

La decisione del Comitato tecnico scientifico nazionale attesa in queste ore Possibile riapertura dei locali da ballo e stop alla mascherina all'aperto. Anche l'isola si prepara a ballare col green pass


 

Due muri sono ancora da abbattere prima del ritorno alla normalità in tutto e per tutto: l'uso delle mascherine e le discoteche aperte. Il governo Draghi deciderà in settimana, come far vivere l'estate agli italiani. Le previsioni dicono che da lunedì primo luglio non dovrebbe essere più obbligatorio indossare la «protezione individuale» all'aperto. Lo stesso giorno, ma più probabile la settimana successiva, anche in pista dovrebbe essere possibile ballare, mentre ora è vietato. Le due decisioni sono legate a doppio filo con quanto dirà oggi il Comitato tecnico scientifico nazionale, che in questi giorni ha messo assieme le varie ipotesi. In mattinata gli esperti consegneranno il dossier al ministero della salute e saranno quelle carte il punto di partenza per la successiva decisione politica.

 

Mascherine. L'addio a uno dei simboli della pandemia, nel bene e nel male, ormai è solo questione di settimane. Anche dalla Sardegna, a più riprese, sono arrivati segnali in tal senso. «Con buona parte della popolazione vaccinata, a un sardo su due è stata somministrata almeno la prima dose, qualche passo avanti verso la normalità andrà fatto prima dell'estate», è il messaggio arrivato in queste ore dalla Cabina di regia regionale. Confermata la zona bianca e ottenuta, giovedì scorso, quella verde europea, la Sardegna ha voglia di metter via le mascherine. Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi s'è detto favorevole alla caduta di questo divieto, per poi aggiungere, nell'ultima conferenza stampa: «Però tutto dipenderà da cosa ci comunicherà il Comitato scientifico all'inizio della settimana».

 

Qualche indiscrezione sul dossier è cominciata a rimbalzare da Roma. Una delle possibilità è questa: fra quattordici giorni le mascherine diventeranno obbligatorie solo nei luoghi al chiuso, dai ristoranti ai centri commerciali, a bordo degli autobus o in caso di assembramenti. Dall'Istituto superiore di sanità è arrivato anche un altro messaggio: «Oggi il rischio di contagio all'aperto è inferiore a quello che si ha in un luogo chiuso. Con un'alta percentuale di vaccinazioni, lo stesso rischio è molto diminuito. Qualunque decisione potrà prendere il Governo, tutto dipenderà comunque dal buon senso e dalla responsabilità dei singoli, perché il virus, a cominciare dalle varianti, continua a circolare». In conclusione - sempre dall'Istituto superiore di sanità - «all'aperto se si è soli si potrà non usare la mascherina, ma se siamo in un ambiente dove potrebbe esserci o c'è una forte concentrazione di persone, dovrà essere ancora indossata, obbligo o non obbligo».

 

Discoteche. Con l'avvio della zona bianca, un primo accordo è stato raggiunto fra il Governo e i gestori dei locali: aperti sì, ma senza ballare in pista. La cabina di regia nazionale, l'altro giorno, ha lasciato però intendere che i tempi potrebbero essere maturi per far cadere anche l'ultimo divieto. Non sarà comunque un liberi tutti, perché proprio le discoteche, senza per questo demonizzarle, sono considerate ancora il luogo di potenziali focolai. Così, sempre stando alle indiscrezioni romane, dal lunedì 5 luglio, o subito dopo, gli ingressi saranno comunque in totale sicurezza. Come? Con l'accesso consentito solo a chi ha copia del Green pass, entrerà in vigore negli stessi giorni, oppure mostrare il certificato di vaccinazione, dovrebbe bastare quello rilasciato dopo la prima dose, o dimostrare di essersi sottoposto a un tampone dall'esito negativo nelle precedenti 48 ore.

 

Le regole dovrebbe essere queste per le discoteche all'aperto, meno a rischio, mentre per quelle al chiuso l'ipotesi più probabile è che la capienza continui a essere ridotta del 50 per cento. Dunque, non sarà di sicuro una seconda estate di balli senza nessun controllo, come quella dell'anno scorso e rimasta ancora, almeno nei ricordi, una possibile causa delle successive ondate autunnali. «Non possiamo permetterci di approcciare il problema come l'anno scorso - ha detto il sottosegretario alla salute, Andrea Costa - Il criterio di selezione potrà essere uno solo: monitorare chi entra».

 

di Umberto Aime

 

Articolo “La Nuova Sardegna” del 21.06.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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