L'ex senatore cagliaritano della sinistra
Luciano Uras (66 anni) paga con la condanna a due anni e otto mesi l'uso
illegittimo dei fondi destinati al gruppo di Rifondazione nella legislatura regionale
2004-2009: il tribunale presieduto da Giovanni
Massidda l'ha giudicato
colpevole di peculato continuato per il periodo che va dal 6 luglio 2008 alla chiusura della
legislatura, le spese contestate nel periodo precedente e il reato conseguente risultano prescritti.
Uras è stato interdetto dai pubblici
uffici per la durata della pena, ma calendario alla mano l'intero impianto
della sentenza, da cui i giudici della seconda sezione hanno scontato alcune
spese ritenute all'esito del giudizio legittime - personale, cancelleria,
tipografia e informatica - è al limite del virtuale: da qui all'appello non resterà
alcuna sanzione.
Condannati anche altri due ex esponenti di Rifondazione:
a Ciriaco Davoli (71 anni) di Orune il tribunale ha inflitto 4 anni e mezzo di reclusione,
a Giuseppe Fadda (76) di Serramanna tre anni e mezzo con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per entrambi. Se i tre ex onorevoli hanno beneficiato finora solo parzialmente della prescrizione, gli
altri tre colleghi di gruppo - Paola Lanzi (44 anni) di Samassi, Paolo Antonio Licheri (56) di Banari e Ignazio Paolo Pisu (74) di Laconi
- escono senza danni dal procedimento
penale perché le contestazioni che li riguardano non vanno oltre il 6 luglio 2008.
Difesi dagli avvocati Paolo Sestu, Gianluca
Grosso, Antonella Piredda, Pina Zappetto e Pierluigi Concas, i sei imputati
avevano posizioni diverse e hanno dovuto far fronte a contestazioni diverse.
Davoli, che è stato a lungo il tesoriere del gruppo, doveva spiegare come è
stato speso il milione e 55 mila euro transitato sui conti correnti del Banco
di Sardegna e del Banco di Sassari intestati a Rifondazione e a se stesso.
Si tratta, così come è avvenuto in altri
gruppi politici, di assegni e prelievi allo sportello riferiti a Davoli e agli
altri consiglieri del gruppo, di cui il tesoriere-amministratore autorizzava le
spese. Uras doveva rispondere di una cifra pari a 74.630 euro, anche lui in parte nel ruolo di tesoriere che ricoprì dopo Davoli. A Fadda la Procura contestava 21714 euro non rendicontati, mentre Paola
Lanzi doveva rispondere di una cifra decisamente inferiore: 5.168 euro di cui
non risultano i giustificativi, accreditati sul suo conto tra dicembre 2004 e
marzo 2007. (m.l)
Articolo “La Nuova Sardegna” del 18.06.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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