mercoledì 16 giugno 2021

Allarme variante Delta: «In Sardegna c'è un focolaio»


Un campanello d'allarme. E tanto basta. I dodici casi di variante Delta (più un positivo Beta, la nigeriana) sembrano destinati ad aumentare. Dopo i 12 riscontati nel Sud Sardegna pare proprio che ce ne possano essere altri nel Sassarese, sbarcati da un aereo in arrivo dal Regno Unito; la conferma dovrebbe arrivare a giorni. E tra vedere e non vedere il sindaco Campus ha prorogato l'ordinanza anti Covid. «Sotto controllo» «La situazione per il momento è sotto controllo - spiegava ieri Ferdinando Coghe, direttore del laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologia dell'Aou di Cagliari - non si tratta di un focolaio significativo. A questo quadro si deve aggiungere un problema nel nord Sardegna legato a un volo proveniente dal Regno Unito».

 

Per ora si sa che un sardo è stato contagiato da uno straniero che ha portato la variante e un altro si è ammalato mentre era in Gran Bretagna. Uno dei due inoltre era vaccinato. Da parte dell'Azienda ospedaliera universitaria un invito alla massima prudenza: «È chiaro che diventano sempre più importanti e decisivi i controlli effettuati in ingresso - sottolinea Coghe – soprattutto dai Paesi con focolai o dove c'è incertezza sul quadro epidemiologico. Ma è importante anche il tracciamento dei positivi per ridurre o azzerare la circolazione del virus».

 

Varianti nell'Isola. L'analisi sulla diffusione delle varianti condotta dall'Iss grazie ai dati forniti dai dieci laboratori regionali di riferimento evidenziava come in Sardegna, sino a venerdì 11, l'Alfa (variante inglese) fosse presente ovunque, gamma (Brasliana) nel Sassarese e a Cagliari, la sudafricana solo a Sassari e Delta in provincia di Oristano e a Cagliari (e solo in altre 17 province d'Italia). Stretta a Sassari Obbligo di mascherina, anche, all'aperto, in presenza di altre persone; divieto di fumo anche seduti negli spazi esterni dei locali; divieto di creare assembramenti. Il sindaco di Sassari, Nanni Campus, ieri ha firmato un'ordinanza che rinnova le prescrizioni già in vigore. «Dobbiamo fermare subito la diffusione di questa nuova ondata legata alla variante Delta, che potrebbe compromettere definitivamente l'economia basata sulla stagione turistica - ha commentato Campus – Deve essere chiaro che resta l'obbligo di indossare correttamente la mascherina. Un obbligo anche per i vaccinati».

 

Più letale e contagiosa. A preoccupare è l'alta trasmissibilità, sei volte più della media, ed il rischio quasi doppio di ospedalizzazione rispetto alla variante Alfa. Tanto che è già presente in 74 Paesi ed è divenuta la variante dominante in Scozia, oltre ad essere responsabile del nuovo aumento di casi in Gran Bretagna, mentre in Francia è segnalata dal 2-4% dei tamponi esaminati. Vaccini fondamentali. Uno studio dell'Università di Edimburgo dimostra che due dosi del vaccino Pfizer o di quello AstraZeneca riducono il rischio di infezione e ricovero a causa di questa variante, ma in percentuali diverse: due settimane dopo la seconda dose, il vaccino Pfizer offriva una protezione del 79% contro il ceppo Delta. Per le due dosi del vaccino AstraZeneca, invece, c'era una protezione del 60%.

 

«Brutta bestia» «La variante indiana è una brutta bestia, però non ci preoccupa più di tanto perché abbiamo i vaccini. Se non li avessimo, con la delta saremmo veramente messi male, con l'infettività e la letalità che ha», ha sottolineato l'immunologo Sergio Abrignani, componente anche del Comitato tecnico scientifico. Massimo Ciccozzi, membro del Campus Biomedico di Roma: «Il monitoraggio la dà all'1%, ma è un dato sottostimato. Per identificarla serve il sequenziamento del genoma del coronavirus, un'operazione completa che da noi non viene svolta di frequente».

 

Sulla stessa linea il virologo Fabrizio Pregliasco: «Il rischio è che in autunno ci sia un rialzo dei contagi, un colpo di coda del virus». Nel resto d'Italia La regione più colpita dalla variante delta resta la Lombardia: finora sono stati rilevati 81 casi, due ad aprile, 70 a maggio e 9 sino al 14 giugno. «La variante indiana si sta diffondendo molto in Inghilterra e che ha avuto qualche caso in Lombardia e in Sardegna: dobbiamo stare attenti perché si diffonde più facilmente ed è meno sensibile al vaccino», ha sottolineato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

 

Michele Masal

 

Articolo “La Nuova Sardegna” del 16.06.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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