giovedì 24 giugno 2021

Calcio: il denaro comanda?


 

Poco fa leggevo i possibili scambi e acquisti del futuro calciomercato. Gli arabi del PSG stanno letteralmente perdendo il controllo. Hanno già preso Dollaruma a parametro zero (no, non è un errore, ma il nuovo soprannome di Donnaruma, che guadagnerà 12 milioni a stagione. Stiamo parlando di Donnaruma, non Zenga, Buffon, o Peruzzi, portiere di cui non si parla più) a parametro zero, vogliono prendere Hakimi a 80 milioni di euro (stiamo parlando di Hakimi, con tutto rispetto, non Maldini, Zanetti o Roberto Carlos), Cristiano Ronaldo, hanno aumentato l'ingaggio a Neymar per un ammontare di 36 milioni a stagione. Inoltre pagheranno una cinquantina di milioni per Theo Hernandez e tanti altri giocatori che ora non ricordo. Sinceramente, quando vedo queste squadre perdere, non posso che gioirne.

 

Io mi domando, ma se Maradona, Zico, Careca, Van Basten, Gullit, Matthaus, Riva, Rivera, Mazzola, Falcao, Baresi, Maldini etc... fossero nati alla fine degli anni 90', quanto sarebbero costati e quanto sarebbe stato il loro monte ingaggi? Se il Real Madrid è arrivato a pagare 100 milioni di euro per Eden Hazard, quanto sarebbe costato un Rijkaard, un Zola, un Roberto Baggio senza dimenticare Vialli, Totti, Mancini o Del Piero?

 

In tutto questo marasma di dollari (o euro) ci consoliamo con le famose bandiere, che comunque sino a pochi anni fa c'erano e continueranno ad esserci, almeno secondo me. Vedere un Maldini o Baresi nel Milan, un Zanetti nell'Inter, Totti o De Rossi nella Roma, oppure vedere campioni come Nedved, del Piero o Buffon andare in serie B per puro attaccamento alla maglia è un toccasana non soltanto per i più maturi, ma soprattutto per bambini e ragazzini più giovani. Perché un adolescente ci crede davvero nel suo campione, e vederlo andare via per due milioni di euro in più o in meno è una grande e grave delusione, perché perderà la magia di questo sport bellissimo.

 

Non parliamo poi dei procuratori, quelli proprio lasciamoli perdere.

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