martedì 15 dicembre 2020

la provincia barbaricina ha la più bassa densità abitativa d'Italia (36,7 abitanti per chilometro quadrato), ma riesce ad avere il primato italiano di bar (5,59 ogni mille abitanti)


 

Basta, lamentarsi: la Città metropolitana di Cagliari entra nella top ten delle province (e Aree vaste) con il più alto tasso di qualità della vita in Italia. Con un balzo di undici posizioni rispetto al 2019, in una classifica che tiene inevitabilmente conto anche del Covid, va in nona posizione. Quasi tutta la scalata si sconta però - in senso contrario - nella provincia del Sud Sardegna: quella di Cagliari com'era un tempo tranne la Città metropolitana. Frana di dieci gradini, finendo all'87° (l'intera scala ne ha 107). Peggiorano le province di Sassari (perde quattro posizioni ed è 62ª), e Nuoro è un posto più giù dopo essere scesa di sei. Oristano lascia la posizione 65 e va alla 67.

 

Il report annuale

Sono i dati della classifica sulla qualità della vita che stila ogni anno il quotidiano Il Sole 24 Ore, basata su 90 indicatori: 60 sono stati aggiornati, 25 misurano l'impatto del virus su economia e società. Non a caso Sassari, che ebbe un devastante focolaio di Covid-19 all'ospedale Santissima Annunziata, scende parecchio.

 

Emilia superstar. A livello nazionale trionfa Bologna con la sua provincia: in vetta dopo un balzo di 13 posizioni. La segue l'ex più vivibile d'Italia, cioè Bolzano, e la terza è Trento. Seguono Verona, Trieste, Udine, Aosta, Parma e - sorpresa - Cagliari metropolitana: nono posto. Rendono orgogliosi gli emiliani non soltanto il primato di Bologna, ma anche le loro cinque province nei primi venti posti. In fondo c'è Crotone al gradino 107, che rispetto al 2019 scambia la 106 con Caltanissetta. E c'è tanto Profondo Sud negli ultimi posti della graduatoria.

 

Nei dettagli Tornando alla Sardegna, numerose le curiosità. Se cercate un collegamento Internet a banda larga, ad esempio, non andate a

Oristano: è la provincia peggiore d'Italia per la banda larga su Internet. Il Sud Sardegna è invece il fanalino di coda per abbonamenti a Internet veloce (100 Mega al secondo). La Città metropolitana di Cagliari vanta il più basso tasso di mortalità in Italia e il più alto numero di pediatri per abitante, oltre che il primato delle ore di formazione professionale continua. Eppure è penultima per tasso di natalità (2,33 per mille abitanti), ma solo perché il posto più basso se l'è preso Oristano, che in compenso è la provincia più sicura (nel senso della criminalità) del Paese.

 

Sassari è terza per densità di infermieri (e il Sud Sardegna ultimo), e campeggia la sigla SU anche nell'ultima posizione di Spid (identità digitali) erogate: 9,18 per mille abitanti. Nuoro è medaglia d'oro per riduzione di ore di cassa integrazione, ma ultima nella classifica del commercio in rete e del numero di piscine. Sempre la provincia barbaricina ha la più bassa densità abitativa d'Italia (36,7 abitanti per chilometro quadrato), ma riesce ad avere il primato italiano di bar (5,59 ogni mille abitanti). Al seggio, nel Nuorese vanno pochi: penultima posizione nella partecipazione elettorale (34,40%), peggio fa solo Caltanissetta.

 

I sindaci I dati fanno ovviamente piacere al sindaco di Cagliari e metropolitano, Paolo Truzzu: «Il nono posto per la vivibilità in Italia non è poco, e c'entrano anche i pochi casi di Covid-19. Abbiamo un buon clima, non ci sono racket, il verde urbano e le strade pulite aiutano. Dobbiamo riuscire a vendere tutto questo turisticamente, e su questo deve muoversi la Regione. In ogni caso», conclude Truzzu, «oggi ci godiamo i dati, ma da domani ci rimettiamo al lavoro per migliorare ancora».

 

Da Quartu, il sindaco Graziano Milia premette che queste classifiche lo trovano un po' dubbioso, «comunque i dati della Città metropolitana devono indurre a lamentarsi di meno e a far fruttare ciò che abbiamo». Da Carbonia, capoluogo del Sud Sardegna, la sindaca Paola Massidda addebita la caduta della provincia in classifica «alla riduzione dei finanziamenti, considerato che molti sono andati alla Città metropolitana. Nel frattempo perdiamo posti di lavoro pubblici e dimentichiamo le nostre eccellenze, alcune delle quali sono anche all'ospedale Sirai».

 

Da Sanluri, il primo cittadino Alberto Urpi sottolinea che «dove c'è un forte tessuto produttivo la situazione regge, e dove non c'è come nel Medio Campidano si pagano prezzi alti. Dobbiamo puntare sulle nostre tipicità, sull'economia verde e circolare». Con un sottinteso: o s'investe o si muore. Per ora, la seconda attività sembra riuscire meglio.

 

Luigi Almiento


Nessun commento:

Posta un commento