Dopo lo stop di Pasqua, con sole 39
somministrazioni, risalgono i numeri delle vaccinazioni ma le dosi somministrate nelle ultime 24 ore sono state solo 6.691 (4.718
primo ciclo e 1.973 di richiami), e quindi ben lontane dalle oltre 8mila
raggiunte nei primi due giorni di aprile e dal target delle 17mila quotidiane
fissate per fine mese dal commissario
nazionale per l'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Ad oggi è stato somministrato il 74,9 per cento delle dosi consegnate, cioè 270.990 (prima dose 197.748 e seconda 73.242) rispetto alle 361.870
fiale finora assegnate.
In pratica una dose è stata somministrata al
12,1 per cento della popolazione,
mentre ad aver completato l'intero ciclo è stato solo il 4,5. È una percentuale
ancora troppo bassa, e infatti la Sardegna continua a essere in fondo alla
classifica nazionale. Certo, qualche passo avanti è stato fatto, ma la cabina
di regia regionale dovrà dare comunque il massimo nelle prossime settimane,
oppure sarà impossibile raggiungere il primo traguardo (12mila vaccinazioni al
giorno entro metà mese) e ancora meno quello successivo: 19mila quotidiane il
30 aprile. Se quel traguardo non dovesse essere raggiunto, è scontato che il
generale Figliuolo, era a Cagliari una settimana fa, ritornerebbe a farsi
sentire e alla fine potrebbe scattare il
commissariamento.
Le polemiche.
Mercoledì a essere vaccinata è stata soprattutto la categoria «altro» con 3.152
dosi. Da sempre è proprio questa fascia a scatenare un'infinità di polemiche.
Stando ai report della Fondazione Gimbe, in questa classifica, la Sardegna
continuerebbe a essere fra le prime. Tant'è che, in Consiglio regionale, le opposizioni hanno chiesto all'assessorato alla sanità e all'Ats-Ares di
fare chiarezza su chi siano i vaccinati finora inseriti nella categoria
«altro». I Progressisti sono scesi in campo con una
richiesta di accesso agli atti degli elenchi sugli ultimi mesi di
somministrazioni. Per ora, come ha sottolineato il capogruppo Francesco Agus,
solo l'Azienda universitaria di Sassari ha risposto alla richiesta. Mentre
l'Ats-Ares e il Brotzu non avrebbero ancora svelato chi sono gli altri
convocati nei vari centri di vaccinazione.
Le opposizioni hanno sollecitato più trasparenza
anche su un'altra possibile zona grigia: esistono,
anche in Sardegna, le cosiddette liste di riservisti? Sono le persone convocate all'ultimo momento, per evitare - è stata
questa la giustificazione in altre Regioni - che le eventuali dosi giornaliere avanzate
vadano sprecate. Le opposizioni lo hanno ribadito: «Oltre all'efficienza, che
non c'è, serve anche trasparenza, oppure la Sardegna continuerà a essere in
coda».
Code e proteste. A Sassari e Nuoro è stato un mercoledì nerissimo, ma anche alla Fiera di
Cagliari non sono mancati i disagi. Fuori dagli hub sono state registrate lunghe
file d'attesa e troppi ritardi negli appuntamenti per le somministrazioni. Alla
Promocamera, a Sassari, il serpentone dei vaccinandi è stato persino
cronometrato, arrivando a stabilire il record delle quattro ore, con in mezzo
alla strada soprattutto gli over 80.
A Nuoro,
davanti al cancello della scuola Ciusa – sede dell'hub per la somministrazione
della dose di richiamo - è stato segnalato tutto il giorno un maxi assembramento soprattutto di anziani infreddoliti e la protesta s'è fatta sentire forte per diverse ore. File anche alla
Fiera di Cagliari, dove s'è formata anche un'impressionante coda di auto nel
piazzale prima dell'ingresso ai due padiglioni, uno per la prima dose, l'altro
destinato ai richiami.
Non è stato facile per i volontari della
Protezione civile evitare che la situazione degenerasse. Ma cos'è accaduto di
fatto a Sassari, Nuoro e Cagliari? Non c'è stata una risposta ufficiale da
parte della Regione, se non quella ripetuta da giorni: «Abbiamo pochi team di
vaccinatori». Comunque i tre casi hanno fatto il giro dei social e fatto
gridare allo scandalo. (ua)
Articolo “La Nuova Sardegna” del 09.04.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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