In bicicletta, sullo skate, sui pattini o di corsa.
Altro che zona rossa, divieti e multe, ieri migliaia di persone hanno preso
d'assalto il lungomare Poetto – da Cagliari a Quartu – per godersi la splendida
giornata di sole. La brezza e la temperatura mite hanno fatto da cornice a
quest'angolo di paradiso unico in Sardegna, soprattutto perché a due passi
dalla città. Dalla prima fermata al Margine Rosso un unico serpentone di
persone con la voglia di mettere da parte l'angoscia di un periodo da
dimenticare al più presto.
Invasione anche alla spiaggia di Calamosca.
Con la consapevolezza che stare all'aria aperta,
con mascherine e giusto distanziamento, può essere un momento di svago del quale accontentarsi. Per il momento.
Polizia, Carabinieri e Polizia municipale hanno
eseguito i controlli di routine, intervenendo
solo nei casi più pericolosi per la salute. Comunque, ha prevalso il buon senso e non sono stati registrati particolari
episodi di intolleranza. È stato sufficiente un
richiamo per ricordare a qualche incauto che
siamo ancora in zona rossa.
No alla Militarizzazione.
Il sindaco di Quartu Graziano Milia è un frequentatore
abituale del Poetto, soprattutto quella parte che ricade sotto la giurisdizione del suo Comune. «C'era tanta gente, com'è normale in queste giornate di primavera, ma non ho
visto particolari situazioni di pericolo o
emergenza, almeno nel tratto che va dalla Bussola
al Margine Rosso». Per il primo cittadino il momento è di alta tensione. «La gente è molto stanca e in giornate così
belle cerca un po' di svago».
Ma siamo in zona rossa.
«Meglio che si incontrino al Poetto che in altre parti, magari al chiuso. Anche
gli epidemiologi spiegano che all'aperto, in un'area molto ventilata, con il
giusto distanziamento e la mascherina i rischi di contagio sono nettamente più
bassi che in un posto al chiuso o ammassati in una via dello shopping». Come sono andati i controlli? «I vigili urbani hanno
fatto il loro lavoro. Ma niente linea dura. Deve prevalere il buon senso da parte
di entrambi. E poi – aggiunge Milia – non è certo pensabile di militarizzare il
Poetto. Farlo significherebbe mettere in campo uno spiegamento di Polizia e
Carabinieri che non è neanche immaginabile». Un invito
a stare all'aria aperta? «Io e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu
abbiamo deciso di lasciare aperti i parchi pubblici. Il concetto è chiaro, lo
ribadisco: più si sta all'aria aperta meno rischi di contagio c'è».
Non esasperare gli animi Carlo Tack è l'assessore
delle politiche della sicurezza del Comune di Cagliari. «Mi rendo conto che le
regole relative alla zona rossa avrebbero imposto maggiore sicurezza, ma c'è la
necessità da parte delle persone di stare all'aria aperta, di concedersi un po'
di svago, almeno la domenica con queste belle giornate».
I divieti sono precisi.
«Gli assembramenti nei luoghi chiusi vanno evitati. Il tema è delicato – aggiunge
l'assessore Tack – non posso certo incitare alla violazione delle norme, ma è
altrettanto difficile pretendere un loro rispetto militare. C'è il serio
rischio di esasperare ancora di più gli animi e ottenere il risultato opposto:
una sfida alla legge». (a. a.)
Articolo “Unione Sarda” del 26.04.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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