domenica 11 aprile 2021

Che futuro per le donne? Di Lucia Chessa.


 

Non ho avuto voglia di commentare a caldo ma a me, più passano i giorni, più mi offende quell’immagine della Presidente della Commissione Europea, in piedi, davanti a due maschi seduti, accomodati in poltrona, con le bandiere della Turchia e dell’Unione Europea bene spiegate alle loro spalle. Mi offende l’immagine della Presidente in piedi perché donna, in un incontro istituzionale dove due sedie chiarivano a lei e a tutte le donne del mondo che diritti non ne hanno.

 

Poco importa cosa avrei fatto io, come avrei reagito all’umiliazione di quella situazione appositamente costruita e come avrei guardato l’arroganza di quei due maschi, capi di stato e presidenti del consiglio d’Europa, così miseramente ereti nella loro ridicola condizione di maschi. Io mi chiedo che mondo si apre e che tempo ci aspetta perché a me non sembra che si preannunci niente di buono. E’ enorme, nella sua esibita teatralità e nella accuratezza di quei meticolosi protocolli, lo schiaffo violento che Erdogan ha voluto dare in faccia alle donne nella stupida e meschina ignavia dell’europeissimo Charles Michel.

 

A chi parlava il sultano nella sua cafoneria presidenziale? A chi parlava lui che raccomanda alle donne di non ridere in modo troppo vistoso e chiassoso perché la gioia non si addice al genere femminile? Parlava ad Ursula senz’altro, parlava alle donne turche che protestano per l’uscita della Turchia dalla convenzione di Istambul senz’altro, parlava alle donne di tutto il mondo che devono ricordare di tenere la testa e gli occhi bassi senz’altro.

 

E poi parlava anche ad un'Europa debolissima, incapace di affermare e difendere i diritti delle donne e degli uomini e ripiegata sulle ragioni imposte dai mercati. Erdogan all'Europa voleva ricordare chi è il più forte. Credo che al mondo ci sia una questione femminile enorme, fatta di disparità, di violenza, di umiliazione. C’è una nuova aggressione a tutto campo ai diritti delle donne. Quelli economici, quelli civili, quelli umani. E più donne ne saranno consapevoli e saranno vigili e disponibili alla lotta e alla sorellanza, meglio sarà.

 

Di Lucia Chessa

Nessun commento:

Posta un commento