lunedì 12 aprile 2021

A Villa Devoto un pranzo di gala in zona arancione: la procura indaga


 


 

E ora spunta un altro episodio. Avvenuto qualche giorno prima del pranzo di Sardara. «Non in un luogo qualunque, ma a Villa Devoto. Proprio lì, nella sede ufficiale della Presidenza della Regione», racconta Desirè Manca. Ci sarebbe stata una festa in zona arancione, secondo la consigliera del M5S: «Era il 30 marzo scorso, un martedì, quando una ventina di persone hanno festeggiato due compleanni. Il primo, della segretaria particolare di Solinas. Il secondo del capo del cerimoniale, che aveva compiuto gli anni qualche giorno prima».

 

Secondo il racconto dell'esponente dell'opposizione, c'è addirittura chi ha pensato al servizio di catering, affidato a un noto ristorante cagliaritano. «Non so se Solinas abbia partecipato ai festeggiamenti, ma non credo che possa ignorare quello che accade in casa sua». Secondo le procedure tutti gli ingressi nella sede di rappresentanza di via Oslavia, a Cagliari, sono registrati per ragioni di sicurezza dalle guardie giurate. Colpisce la coincidenza: l'episodio di Villa Devoto sarebbe avvenuto ben prima di quello di Sardara. Ma viene fuori solo ora.

 

Una soffiata arrivata dall'interno, magari dalla stessa maggioranza? «No, ma le cose che dico sono vere e verificate», dice Manca. Certo, «in politica niente succede per caso», come ricorda la stessa consigliera, che ha presentato un'interrogazione indirizzata al presidente della Regione. (m. r.) Scatta l'inchiesta della Procura sul banchetto di politici e manager Un'inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari farà luce sul pranzo di mercoledì scorso alle Nuove Terme di Sardara, organizzato nel pieno delle restrizioni della zona arancione e interrotto dai finanzieri che hanno identificato 19 persone tra politici, dirigenti di Enti regionali, sindaci ed esponenti più o meno noti di alcune aziende sanitarie.

 

Il fascicolo La procuratrice della Repubblica di Cagliari, Maria Alessandra Pelagatti, ha chiesto ai vertici della Guardia di Finanza di

consegnare quanto prima una dettagliata relazione così da comprendere con chiarezza cosa sia avvenuto in tutte le fasi dell'intervento. L'informativa dovrà essere pronta nel giro di pochi giorni e, solo dopo averla letta, la responsabile della Procura deciderà a quale magistrato assegnare l'indagine e se formulare una ipotesi di reato. In un secondo momento gli inquirenti, stando alle indiscrezioni, potrebbero estendere le indagini per chiarire due punti: da un lato le ragioni che hanno dato origine a quell'incontro, dall'altro verificare chi realmente abbia partecipato, visto che le indiscrezioni filtrate da subito hanno parlato di una quarantina di persone e di un fuggi-fuggi generale, con tanti che si sarebbero allontanati alla vista dei finanzieri, dileguandosi tra la vegetazione che circonda il grande albergo.

 

Le autocertificazioni: Chi non è scappato è stato identificato e ha presentato ai militari delle autocertificazioni, dichiarando di essere lì per lavoro o per «ragioni del proprio ufficio». Le dichiarazioni che saranno consegnate tutte alla procuratrice Pelagatti assieme alla relazione delle Fiamme Gialle. Tanti di quelli che sono riusciti a fuggire ora negano con forza di essere stati presenti. Chi, invece, non ha negato la sua presenza è stato Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Forestale, che ha confermato di essere stato lì per lavoro.

 

«Non sono uno di quelli che sono scappati», ha sottolineato, «ero presente e mi sono qualificato, dando l'autocertificazione alla Finanza. Ero lì per lavoro, questo ho dichiarato perché questo era». L'alto dirigente dei forestali ha confermato la presenza del pranzo, ma ha detto di non aver partecipato («ho preso solo un pezzo di pane») perché impegnato in un'altra sala in una «videoconferenza formativa tra dirigenti regionali». E sui motivi di lavoro? «Non ho nulla da nascondere», ha infine rimarcato, «la mia presenza era dettata dal fatto che c'è una richiesta di verifica di un possibile progetto di ampliamento della struttura, quindi c'erano da verificare eventuali vincoli alla luce delle norme di nostra competenza. È stata una sorta di consulenza».

 

La caccia ai nomi. Nel frattempo, ormai da giorni, infuria la caccia ai nomi di chi era presente ed è riuscito a scappare e chi, invece, è stato identificato e ha presentato una giustificazione. Nelle prossime ore, però, alcuni potrebbero già ricevere le prime sanzioni da 400 euro, anche se al momento sulla vicenda la Guardia di Finanza mantiene il più stretto riserbo. I palazzi della politica, però, sono già in subbuglio, tra accuse e liste non confermate comparse sui social. Per il momento, però, la lista con le persone identificate resta rigorosamente sotto chiave.

 

La ricostruzione. A segnalare ai finanzieri della Tenenza di Sanluri la presenza di numerose auto nel parcheggio delle Nuove Terme di Sardara sarebbe stata una telefonata anonima. Le norme anti-covid previste per la zona arancione, in vigore mercoledì, consentivano all'albergo di restare aperto e anche al ristorante di servire i pasti per gli ospiti. Era vietato, invece, effettuare servizio di ristorazione per gli esterni e per chi non era registrato. La segnalazione anonima riguardava una quarantina di persone a pranzo, ma all'arrivo dei militari molti sarebbero riusciti ad allontanarsi: alla fine gli identificati sono stati 18. Al titolare - il diciannovesimo multato -sarebbe stata fatta una sanzione da 280 euro perché le persone presenti non erano state registrate. Per tutti gli altri la sanzione da 400 euro sarebbe legata alla verifica delle autocertificazioni.

 

Francesco Pinna

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