E ora spunta un altro episodio. Avvenuto
qualche giorno prima del pranzo di Sardara. «Non in un luogo qualunque, ma a
Villa Devoto. Proprio lì, nella sede ufficiale della Presidenza della Regione»,
racconta Desirè Manca. Ci sarebbe stata una festa in zona
arancione, secondo la consigliera del M5S: «Era il 30 marzo scorso, un martedì, quando
una ventina di persone hanno festeggiato due compleanni. Il primo, della
segretaria particolare di Solinas. Il secondo del capo del cerimoniale, che
aveva compiuto gli anni qualche giorno prima».
Secondo il racconto dell'esponente dell'opposizione,
c'è addirittura chi ha pensato al servizio di catering, affidato a un noto
ristorante cagliaritano. «Non so se Solinas abbia partecipato ai
festeggiamenti, ma non
credo che possa ignorare quello che accade in casa sua». Secondo le procedure tutti gli ingressi
nella sede di rappresentanza di via Oslavia, a Cagliari, sono registrati per ragioni di sicurezza dalle guardie giurate. Colpisce la
coincidenza: l'episodio di Villa Devoto sarebbe avvenuto ben prima di quello di Sardara. Ma viene fuori solo ora.
Una soffiata arrivata dall'interno, magari
dalla stessa maggioranza? «No, ma le cose che dico sono vere e verificate»,
dice Manca. Certo, «in politica niente succede per caso», come ricorda la stessa
consigliera, che ha presentato un'interrogazione indirizzata al presidente
della Regione. (m. r.) Scatta l'inchiesta della Procura sul
banchetto di politici e manager Un'inchiesta
della Procura della Repubblica di Cagliari farà luce sul pranzo di mercoledì
scorso alle Nuove Terme di Sardara, organizzato nel pieno delle restrizioni
della zona arancione e interrotto dai finanzieri che hanno identificato 19
persone tra politici, dirigenti di Enti regionali, sindaci ed esponenti più o
meno noti di alcune aziende sanitarie.
Il fascicolo La
procuratrice della Repubblica di Cagliari, Maria Alessandra Pelagatti, ha chiesto ai vertici della
Guardia di Finanza di
consegnare quanto prima una dettagliata
relazione così da comprendere con chiarezza cosa sia avvenuto in tutte le fasi
dell'intervento. L'informativa dovrà essere pronta nel giro di pochi giorni e,
solo dopo averla letta, la responsabile della Procura deciderà a
quale magistrato
assegnare l'indagine e se formulare una ipotesi di reato. In un secondo momento gli inquirenti, stando alle indiscrezioni, potrebbero
estendere le indagini per chiarire due punti: da un lato le ragioni che hanno
dato origine a quell'incontro, dall'altro verificare chi realmente abbia
partecipato, visto che le indiscrezioni filtrate da subito
hanno parlato di una quarantina di persone e di un fuggi-fuggi generale, con tanti che si
sarebbero allontanati alla vista dei finanzieri, dileguandosi tra la vegetazione che
circonda il grande albergo.
Le
autocertificazioni: Chi non è scappato è stato identificato e ha presentato ai
militari delle autocertificazioni, dichiarando di essere lì per lavoro o per «ragioni
del proprio ufficio». Le dichiarazioni che saranno consegnate tutte alla
procuratrice Pelagatti assieme alla relazione delle Fiamme Gialle. Tanti
di quelli che sono riusciti a fuggire ora negano con forza di essere stati
presenti. Chi, invece, non ha negato la sua presenza è stato Antonio Casula,
comandante regionale del Corpo Forestale, che ha confermato di essere stato lì
per lavoro.
«Non sono uno
di quelli che sono scappati», ha sottolineato, «ero presente e mi sono
qualificato, dando l'autocertificazione alla Finanza. Ero lì per lavoro, questo
ho dichiarato perché questo era». L'alto dirigente dei forestali ha confermato
la presenza del pranzo, ma ha detto di non aver partecipato («ho preso solo un
pezzo di pane») perché impegnato in un'altra sala in una «videoconferenza
formativa tra dirigenti regionali». E sui motivi di lavoro? «Non ho nulla da
nascondere», ha infine rimarcato, «la mia presenza era dettata dal fatto che
c'è una richiesta di verifica di un possibile progetto di ampliamento della struttura,
quindi c'erano da verificare eventuali vincoli alla luce delle norme di nostra
competenza. È stata una sorta di consulenza».
La caccia ai nomi. Nel frattempo, ormai da giorni, infuria la caccia ai nomi di chi era presente ed è riuscito a scappare e chi,
invece, è stato identificato e ha presentato una giustificazione. Nelle prossime ore, però, alcuni potrebbero già ricevere le prime sanzioni da 400 euro, anche
se al momento
sulla vicenda la Guardia di Finanza mantiene il più stretto riserbo. I palazzi della politica, però,
sono già in subbuglio, tra accuse e liste non confermate comparse sui social. Per il momento, però, la lista con le persone identificate
resta rigorosamente sotto chiave.
La ricostruzione. A segnalare ai finanzieri della Tenenza di Sanluri la presenza di numerose
auto nel parcheggio delle Nuove Terme di Sardara sarebbe stata una telefonata
anonima. Le norme anti-covid previste per la zona arancione, in vigore
mercoledì, consentivano all'albergo di restare aperto e anche al ristorante di
servire i pasti per gli ospiti. Era vietato, invece, effettuare servizio di
ristorazione per gli esterni e per chi non era registrato. La
segnalazione anonima riguardava una quarantina di persone a pranzo, ma
all'arrivo dei militari molti sarebbero riusciti ad allontanarsi: alla fine gli
identificati sono stati 18. Al titolare - il diciannovesimo multato -sarebbe
stata fatta una sanzione da 280 euro perché le persone presenti non erano state
registrate. Per tutti gli altri la sanzione da 400 euro sarebbe legata alla
verifica delle autocertificazioni.
Francesco Pinna
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