"In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l'Universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l'unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attuali conoscenze è che sono sbagliate". (Isaac Asimov)
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Aprile 2006) Muore a New York Isaac Asimov, scrittore e biochimico russo. Le sue
opere sono considerate tra le più importanti sia nel campo della fantascienza
sia in quello della divulgazione scientifica. È autore di una vasta produzione,
stimata intorno ai 500 volumi pubblicati, incentrata non
solo su argomenti scientifici ma anche sul romanzo poliziesco, la
fantascienza umoristica e la letteratura per ragazzi. Asimov era stato
infettato dal virus HIV durante una trasfusione di sangue nel 1983, ma che la
causa della sua morte fosse stata l'AIDS è stato rivelato solo dieci anni dopo
dalla moglie Janet nella biografia "It's Been a Good Life."
Nato in una
famiglia ebrea il 2 gennaio 1920 a Petrovichi (Bielorussia), a soli tre anni emigra con la famiglia negli Stati Uniti,
stabilendosi a Brooklyn. Il padre acquista un emporio di giornali e dolci, e
Asimov inizia ad appassionarsi con sempre più fervore alla fantascienza,
leggendo le riviste che periodicamente arrivavano al padre. Lo studio diventerà
l'attività principale del giovane Isaac: prenderà due
lauree, una in Chimica e una in Filosofia. Del resto aveva un quoziente
intellettivo molto alto (intorno a 160, secondo i test in uso all'epoca). Le
doti straordinarie del bambino prodigio emergono immediatamente. Basti pensare,
ad esempio, che a soli cinque anni impara a leggere da solo (quasi come Leopardi) e che da quel momento in poi non
smetterà più di leggere libri e di studiare. Sarà una
sorta di “bimbo prodigio”, e la manifestazione di questa precoce intelligenza
non tradirà le attese.
Di fatto
Asimov è ormai considerato il più grande scrittore di fantascienza di tutti i tempi. La sua
fortuna è dovuta al felice accordo tra invenzione letteraria e verità
scientifica che riesce a rendere i suoi libri verosimili e fantastici.
Negli anni 1940 Asimov formulò le "tre leggi della robotica", primo embrione di un’etica dei robot o, con un neologismo ormai corrente, di una «roboetica».
1) Un robot
non può in alcun modo procurare danni a un essere umano e non può permettere
che, a causa di un suo mancato intervento, un essere umano possa essere
danneggiato.
2) Un robot
deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non
contravvengano alla prima legge (ovvero, un essere umano non può utilizzare un
robot come killer).
3) Un robot
deve proteggere la propria esistenza, purché la sua autodifesa non contrasti
con la prima o con la seconda Legge.
Tra il 1949
e il 1958 insegna alla prestigiosa School of Medicine dell'università di
Boston. L'anno successivo esce il suo primo romanzo, "Paria dei
cieli". Più tardi è la volta della raccolta
"Io, robot" (da cui sara' tratto il recente film con Willy Smith
intitolato, appunto, "Io, Robot") e del suo primo libro di
saggistica. L'anno successivo nasce il figlio David.
Nel 1974
inizia il ciclo dei "Vedovi Neri", (le vicende di un club di amici
che si cimentano nell'investigazione). Nel 1976 esce l'antologia "The
Bicentennial Man and Other Stories" (per la ricorrenza del bicentenario
della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d'America) dal cui
racconto principale “L'uomo bicentenario”, è
stato tratto l'omonimo film nel 2000, con protagonista Robin Williams.
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