lunedì 19 aprile 2021

Appello a Solinas: si confronti con i sindacati Cisl all'attacco: «L'isola affonda»


«Lentezza esasperante nelle vaccinazioni e processo di impoverimento delle famiglie e del sistema economico che aumenta in maniera rapidissima, con un calo della forza lavoro che appare inarrestabile». Il comitato esecutivo della Cisl si è riunito per esaminare la situazione politica e sindacale nell'isola, con particolare attenzione alla valutazione dello stato dell'arte sul versante sanitario. E il quadro che emerge è allarmante.

 

«A poco più di un anno dalla esplosione della pandemia e dall'adozione dei vari provvedimenti di contenimento del contagio, registriamo ancora, nel mezzo di una preoccupante terza ondata, record di vittime e di contagi ed una esasperante lentezza nelle vaccinazioni in Sardegna, non solo effetto di scarsi approvvigionamenti di dosi, ma anche di una inappropriata ed approssimativa organizzazione sanitaria La Sardegna in zona rossa ha forti implicazioni negative sia sulla libertà delle persone che sulle attività economiche».

 

Per quanto riguarda la forza lavoro, «a fine 2020 si attesta in complessive 639.500 unità, con segno negativo in tutti i trimestri rispetto agli stessi periodi dell'anno precedente: -1,4% nel primo, 10,5% nel secondo, -5,8% nel terzo, -7% nel quarto; mentre il tasso di disoccupazione si attesta, sempre a fine 2020, al 15,3%. Tutto ciò si verifica pur in presenza del blocco dei licenziamenti e l'adozione di ammortizzatori sociali a causale covid-19, il che, tuttavia, non impedisce a numerose imprese, specie del terziario, alberghi e ristorazione di chiudere le proprie attività.»

 

A questo si aggiunge il ritardo nella erogazione di ammortizzatori e ristori. «L'ultima rilevazione Inps del 23 marzo 2021, documenta un flusso di 141.370 pratiche, la stessa rilevazione ci dice che i redditi e pensioni di cittadinanza per i primi due mesi dell'anno hanno riguardato 51.312 nuclei familiari, 102.167 persone coinvolte, per un importo medio di 522 Euro, mentre le pensioni in Sardegna assommano a 474.271, per un importo medio di 771 euro».

 

Il sindacato va avanti: «Da tempo la Cisl, singolarmente ed insieme a Cgil e Uil ha sollecitato il presidente della Giunta ad uscire dal proprio isolamento e aprire al confronto ed al contributo delle parti sociali per individuare le priorità di intervento. Ma il confronto è mancato». Mentre restano aperte questioni cruciali, come i trasporti e il futuro industriale dell'isola. «Ora c'è il programma Next Generation: occorre cogliere la straordinaria opportunità anche per la Sardegna.

 

Si apre una nuova occasione di sviluppo, un nuovo piano Marshall. La pandemia - conclude il Comitato esecutivo della Cisl – ha rovesciato le priorità politiche ed economiche del mondo intero, ponendo in primo piano le vere priorità: l'emergenza climatica, lo sviluppo sostenibile, la salute, l'istruzione, il lavoro, l'inclusione e la sicurezza delle persone, come già aveva indicato la stessa Agenda 2030 dell'Onu». Ma per realizzare obiettivi occorre condivisione, quella che - ribadisce la Cisl, sinora è venuta a mancare.

 

Articolo “La Nuova Sardegna” del 19.04.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

 

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