«Lentezza esasperante nelle vaccinazioni e processo di
impoverimento delle famiglie e del sistema economico che aumenta in maniera
rapidissima, con un calo della forza lavoro che appare
inarrestabile». Il comitato esecutivo della Cisl
si è riunito per esaminare la situazione politica e sindacale nell'isola, con particolare
attenzione alla valutazione dello stato dell'arte sul versante sanitario. E il
quadro che emerge è allarmante.
«A poco più di un anno dalla esplosione della pandemia
e dall'adozione dei vari provvedimenti di contenimento del contagio, registriamo
ancora, nel mezzo di una preoccupante terza ondata, record di vittime e di
contagi ed una esasperante lentezza nelle vaccinazioni in Sardegna, non solo effetto
di scarsi approvvigionamenti di dosi, ma anche di una inappropriata ed approssimativa organizzazione sanitaria La Sardegna in
zona rossa ha forti implicazioni negative sia sulla libertà delle persone che
sulle attività economiche».
Per quanto riguarda la forza lavoro, «a fine 2020 si
attesta in complessive 639.500 unità, con segno negativo in tutti i trimestri
rispetto agli stessi periodi dell'anno precedente: -1,4% nel primo, 10,5% nel
secondo, -5,8% nel terzo, -7% nel quarto; mentre il
tasso di disoccupazione si attesta, sempre a
fine 2020, al 15,3%. Tutto ciò si verifica pur
in presenza del blocco dei licenziamenti e
l'adozione di ammortizzatori sociali a causale covid-19, il che, tuttavia, non
impedisce a numerose imprese, specie del terziario, alberghi e ristorazione di
chiudere le proprie attività.»
A questo si aggiunge il ritardo nella erogazione
di ammortizzatori e ristori. «L'ultima
rilevazione Inps del 23 marzo 2021, documenta un
flusso di 141.370 pratiche, la stessa rilevazione ci
dice che i redditi e pensioni di cittadinanza per i primi due mesi dell'anno hanno riguardato 51.312 nuclei familiari,
102.167 persone coinvolte, per un importo medio
di 522 Euro, mentre le pensioni in Sardegna
assommano a 474.271, per un importo medio di 771 euro».
Il sindacato va avanti: «Da tempo la Cisl,
singolarmente ed insieme a Cgil e Uil ha sollecitato il presidente della Giunta
ad uscire dal proprio isolamento e aprire al confronto ed al contributo delle
parti sociali per individuare le priorità di intervento. Ma il confronto è mancato».
Mentre restano aperte questioni cruciali, come i trasporti e il futuro
industriale dell'isola. «Ora c'è il programma Next
Generation: occorre cogliere la straordinaria
opportunità anche per la Sardegna.
Si apre una nuova occasione di sviluppo, un nuovo
piano Marshall. La pandemia - conclude il Comitato esecutivo della Cisl – ha rovesciato
le priorità politiche ed economiche del mondo intero, ponendo in primo piano le
vere priorità: l'emergenza climatica, lo sviluppo sostenibile, la salute,
l'istruzione, il lavoro, l'inclusione e la sicurezza delle persone, come già
aveva indicato la stessa Agenda 2030 dell'Onu». Ma per realizzare obiettivi
occorre condivisione, quella che - ribadisce la Cisl, sinora è venuta a
mancare.
Articolo “La Nuova Sardegna” del 19.04.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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