Leggo
quotidianamente riflessioni strampalate da persone "informate sui
fatti" sul possibile vaccino, sull'utilizzo delle mascherine,
sull'efficacia delle strategie governative di contenimento al virus e sui reali
numeri del contagio. Leggo queste cose consapevole che la situazione dei contagi
e della capacità di contenimento delle terapie intensive è sempre più grave e
alcuni amici a cui tengo molto hanno rischiato la loro vita.
Il
filo che connette tutti questi ragionamenti sembra essere quello di considerare
la verità scientifica una questione di secondaria importanza. Tutto ciò che
proviene dai canali del ministero della salute, dal comitato tecnico
scientifico dall'Organizzazione Mondiale della Sanità viene percepito solo
sulla base di emozioni e di conseguenza vengono prodotte dichiarazioni che sono
la sintesi delle ultime fake news di personaggi non in linea con la comunità
scientifica.
Stiamo
assistendo a qualcosa di veramente enorme e pericoloso, la crisi tra fatti
oggettivi e reali e verità percepita. Purtroppo non ci sono solo coloro che
fanno folklore nei siti antiscientifici nelle piazze terrapiattiste. C'è Trump
nel Paese più importante del mondo, e in Italia c'è il primo partito nei
sondaggi con buona parte della destra populista e intollerante che utilizza le
false informazioni sul virus come strumento di costruzione del consenso.
Persone
normali. Non complottiste. Uomini e donne, giovani e adulti, giornalisti,
politici e persino medici che si sono fatti contaminare da una società sempre
più mediatizzata. Persone normali e colte che hanno un buon livello di
istruzione e che hanno deciso di informarsi solo attraverso il web, le catene
di whatsapp e messenger. Un meccanismo perverso che di fatto ha messo nello
stesso piano orizzontale di confronto l’autorevolezza del pensiero scientifico
con l’opinione di fantomatici esperti di ogni cosa e che hanno reso equivalenti
i fatti con le opinioni di chiunque passi per caso nello schermo di una TV o
nella pagina di un giornale.
La
vera sfida che abbiamo di fronte è liberarci di questo mostro che rende le
persone "informate" e che continua ad alimentare i flussi
ininterrotti di informazioni false e non verificate. Dobbiamo liberarci al più
presto di tutti coloro che da posizioni di responsabilità politica, medica e
giornalistica contaminano lo spazio del dibattito pubblico con informazioni e
azioni completamente prive di una analisi effettiva sulla veridicità dei fatti
reali.
Uccidiamo
allora questo mostro che impedisce alle cittadine e ai cittadini la possibilità
di creare una chiara visione dei fatti con argomenti razionali.
Roberto Loddo
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