giovedì 22 ottobre 2020

Appunti sull'IDENTITA' 5. Identità e multiculturalismo. Di Francesco Casula.


 


 Si parla molto di multiculturalismo, cui attenta pericolosamente la società di massa globalizzata, che trasforma stati e culture in meri mercati votandoli e subordinandoli al più bieco consumismo e ai mass media. Ebbene la diversità culturale oggi non può esistere e sussistere se non coniuga la difesa di specifiche minoranze nazionali, etniche, locali e culturali con azioni positive che si oppongano allo schema dominante del contesto sociale e culturale. Il che non può comunque significare che la varietà delle culture si trasformi in un insieme di gruppi comunitari ed etnici chiusi, magari intolleranti e ossessionati dalla propria purezza primigenia o dalla omogeneità.

 Il solo modo però di scongiurare ed evitare questo genere di evoluzione negativa e devastante consiste nel proteggere e valorizzare certo ogni peculiarità storica, culturale e linguistica ma nel contempo nel contestare e attaccare lo stato centralista e insieme la globalizzazione capitalistica e la società di massa che annulla la soggettività, le tradizioni, le norme e le rappresentazioni etno-popolari: che annulla la cultura come reinterpretazione del passato, elemento chiave per la costruzione di un futuro originale.

 La forte difesa della propria cultura etno-nazionale (è il caso di quella sarda) è una delle condizioni principali per la definizione di un atteggiamento positivo nei confronti del pluralismo culturale, almeno quando le culture, al di là della propria identità e specificità, si definiscono come espressioni della generale capacità umana di creare sistemi simbolici ed elaborare giudizi di valore. Tutte le culture dovrebbero condividere alcuni interessi generali, puntando a non farsi distruggere dal mercato culturale globale e dagli stati centralisti, nuovi veri e propri leviatani.

 Ogni cultura ha l’obbligo di difendere il diritto che ciascun popolo – e individuo – ha di creare, valorizzare, utilizzare e trasmettere la propria cultura che si definisca in primo luogo in una dimensione di contenuti e valori universali: dall’ecologia della politica e dell’ambiente ai valori dell’uguaglianza, del comunitarismo e della solidarietà; da tutte le forme di femminismo alla difesa delle minoranze siano esse nazionali che linguistiche, sessuali o religiose. (5. segue)

 

Francesco Casula

Saggista, storico della letteratura sarda

 autore del libro, tra gli altri, de “Carlo Felice e i tiranni sabaudi

 

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