venerdì 30 luglio 2021

«L'Isola colpita dalla quarta ondata»


 

Ogni giorno che passa il numero cresce. Sembra una corsa inarrestabile verso una vetta che in realtà non si capisce bene quando verrà raggiunta. Due giorni fa 403 nuovi casi, ieri 413. Indice di positività che va oltre l'11% e purtroppo il numero dei morti da inizio pandemia raggiunge i 1.500. La Sardegna «è di fatto entrata nella quarta ondata, come tutta l'Italia», certifica la Fondazione Gimbe. La variante Delta sta prendendo il sopravvento, «complice il fatto che è molto più contagiosa», specifica l'epidemiologo Giovanni Sotgiu.

Per fortuna restano sotto la soglia d'allarme le ospedalizzazioni anche se, a causa di questo aumento di contagi, nella mappa Europa la Sardegna in 15 giorni passa dalla zona verde a quella rossa. Rosso in Europa Prima regione italiana a diventare verde, prima a colorarsi di nuovo gialla e dopo una sola settimana la Sardegna entra nella zona rossa d'Europa insieme alla Sicilia. Ieri l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha aggiornato le cartine delle regioni degli Stati membri registrando un aumento dei casi in mezza Europa.

La maggior parte dell'Italia vira in giallo, restano verdi solo Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata al Sud, e Valle d'Aosta e Piemonte al Nord. Per la Sardegna quindi la presa d'atto che negli ultimi 14 giorni ci sono stati dai 75 ai 200 casi ogni centomila abitanti con un indice di positività medio del 4%. Tradotto: alto rischio di contagio e quindi tra le zone "sconsigliate" come mete turistiche. Sono 32 i centri nell'Isola, piccoli e grandi - tra cui Cagliari e Quartu Sant'Elena - che registrano poco oltre i 250 casi. La maggior parte dei nuovi positivi si trova nella Provincia del Sud Sardegna o a Cagliari, ma non mancano i contagi sopra soglia in alcune comunità dell'Oristanese, del Nuorese e del Sassarese.

 

Ma ci sono anche buone notizie: su 377 Comuni sono 218 quelli che non registrano contagi negli ultimi sette giorni. I dati di ieri Salgono a 61.413 i casi di positività in Sardegna dall'inizio dell'emergenza con i 413 registrati nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale. Due le vittime: una novantenne residente a Cagliari e un 84enne del Sud Sardegna. In calo i ricoveri in area medica, 61 (-8 rispetto al report precedente), ma si registrano due nuovi ingressi in terapia intensiva (11 in totale). Attualmente sono 4.320 le persone in isolamento domiciliare e 55.516 i guariti.

L'epicentro resta sempre Cagliari, anche ieri oltre la metà dei casi regionali sono stati registrati nel capoluogo sardo, ma è allarme anche nel Sud Sardegna. «Il giallo è lontano» «Un'alta percentuale di contagi si registra nell'area metropolitana di Cagliari e Sud Sardegna. Ma non confondiamo il positivo con il malato. L'ingresso in zona gialla per adesso è lontano se noi riusciamo a mantenere un impatto negli ospedali sotto soglia. Ma dobbiamo vaccinarci e adottare sempre i soliti comportamenti: mascherina, distanziamento e igienizzare le mani», sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu. «Il 97% non vaccinati». E dagli ospedali di Cagliari, il direttore sanitario Sergio Marracini fa sapere che «su tutti i ricoverati all'ospedale Binaghi i non vaccinati rappresentano il 97% con un'età media che si sta leggermente sollevando».

«L'Isola sta peggiorando». E ieri la Fondazione Gimbe ha scattato una fotografia dell'Isola allarmante, anche se l'ospedalizzazione resta sotto soglia. Nella settimana 21-27 luglio, infatti, si registra una performance in peggioramento per i casi positivi per 100.000 abitanti (231) e si evidenzia un aumento dei nuovi positivi (79,1%) rispetto alla settimana precedente, quando la crescita aveva superato il 200%. A preoccupare sono soprattutto tre Province che presentano oltre 50 nuovi casi per 100.000 abitanti nell'ultima settimana: la Città Metropolitana di Cagliari, Oristano e il Sud Sardegna. «Nessuna pressione, per ora, sui posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19, entrambe al 4%, ma peggio in Italia fa solo la Sicilia e la Calabria», sottolinea il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta.

 

Michele Masal

 

Articolo “Unione Sarda” del 27.07.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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