Ancora una volta la Sardegna sotto attacco dei
criminali incendiari. Ma no, tutto ciò non accade per sfortuna, o per caso.
Accade perché chi ha il potere di prendere delle contromisure adeguate forse
non fa le mosse giuste. Anni fa noi di Liberu lanciammo la Campagna Firma su
Fogu. Raccogliemmo migliaia e migliaia di firme, tutte rigorosamente
autenticate, e le portammo in Regione, nelle mani dell’allora assessora
all’Ambiente.
Chiedevamo sostanzialmente tre cose:
La prima, una forte e costante campagna di sensibilizzazione ed educazione
in tutte le scuole, affinché
tutti i bambini e ragazzi imparassero i pericoli del fuoco e il rispetto
dell’ambiente.
La seconda, la dotazione da parte della Regione di un nuovo parco mezzi
antincendio e di elicotteri e aerei di proprietà regionale, per scongiurare alla radice anche ogni lontana
ipotesi di business degli incendi legati al costoso affitto dei mezzi.
La terza, che la Regione si facesse portavoce nei confronti del governo
italiano di una proposta per l'inasprimento delle pene per gli incendiari, equiparando questo crimine a una tentata strage.
Nessuna delle nostre proposte venne accolta. Né dalla
vecchia giunta, né da questa, per quanto è probabile che quelle richieste
supportate dalle firme di migliaia di cittadini sardi siano ancora negli stessi
cassetti.
Mi chiedo se sia possibile fermare il fenomeno degli
incendi senza una adeguata coscienza diffusa, senza mezzi adeguati e sempre a
disposizione, senza pene adeguate per chi attenta alla salute del nostro
ambiente e della nostra gente.
Me lo chiedo davvero se sia possibile. Ma la risposta è tutta nella foto.
Pier Franco devias
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