Ha
destato parecchie perplessità nei giorni scorsi la storia del finanziamento di
5 milioni e settecentomila euro da parte della Regione per gli eventi di
Tursport. Si tratta di una serie di eventi di discipline "minori"
organizzate da un comitato con a capo un romano, un siciliano e una genovese,
la cui comunicazione ha creato un caso, perchè non si capiva bene di cosa si
trattasse nel dettaglio. Ed è abbastanza
inusuale, diciamo così, che si stanzi una montagna di soldi prima che si sappia
dettagliatamente per che cosa.
Per ora pare che ci siano in programma
alcuni eventi che - in teoria - dovrebbero richiamare grandi folle. Altrimenti
mica gli daresti quasi sei milioni per tre anni, no? Tipo, il torneo di
calcio da spiaggia da svolgersi a Olbia a dicembre, non ti piace? Si vabbè,
giubbottino, magari ombrello, pallone da recuperare a Civitavecchia se c’è il
solito vento, ma può darsi che qualche decina di migliaia di persone voglia
prendere un po’ di fresco natalizio, cerchiamo di non essere prevenuti.
E dicevo, l’assessore Chessa ci mette la faccia e assicura che alla conferenza
in programma per spiegare i dettagli ci saranno quelli del comitato
organizzatore, ovviamente anche lui e, visto che si tratta di sport, pure
quelli del Coni. Ma quelli del Coni
avvisano e dicono che non andranno alla conferenza stampa, perché chiariscono
di non avere niente a che fare con questa cosa. Chessa non ribatte e
aspetta l’indomani. L’indomani fanno la conferenza stampa.
Alla conferenza (ieri) ci vanno i giornalisti, ci va il vicepresidente del
comitato organizzatore… e basta. Il Coni non va, come già annunciato. E Chessa
nemmeno, per “sopraggiunti impegni istituzionali”. Nella conferenza il
rappresentante parla di eventi vari e garantisce almeno centomila presenze,
ricchezze a valanghe, rilancio di tutti i settori, allungare la stagione ecc.
Cose mai sentite, insomma. E a conferma di quanto diceva Chessa, sul rilancio
dei centri più piccoli, il relatore annuncia gli eventi di Cagliari e Olbia.
Piccoli villaggi dell’interno, insomma.
A quel punto, con sprezzo dell’evidenza, la pagina facebook di Chessa annuncia:
“La presenza del Coni Sardegna alla conferenza stampa di oggi è sufficiente a
smentire le tante cose inesatte”.
Ma la cosa inesatta è proprio che il Coni sia presente. Infatti oggi scrive ai
giornali, ribadisce che non era presente e che non ha niente a che fare con
questa questione, e diffida l’assessore dal continuare a presentarlo come parte
in causa.
In tutto questo minestrone, con milioni
di euro di nostra proprietà che vengono affidati con una gestione che definire
imbarazzante sarebbe un eufemismo, l’opinione pubblica viene distratta dai
media con le campagne mediatiche sui “barchini”. E te l’immagini che gli
stessi che sui media abbaiano al barchino sono dello stesso giro di quelli che
“finanziano eventi a gente”? Ai
bambini quando li si vuole distrarre gli si dice “guarda l’uccellino”. Poi quando crescono basta dirgli
“Guarda il barchino”. Da bambini, li
chiamano “ingenui”. Da grandi è più
appropriato “fessi”.
Pier
Franco Devias
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