lunedì 31 agosto 2020

Comunicato. Il Partito dei RossoMori voterà NO al prossimo referendum costituzionale.


 


E già, noi ROSSOMORI diciamo NO alla schiforma costituzionale oggetto del prossimo referendum.

 

BALLA CA NO’

 

Il 20 e 21 settembre si svolgerà in Italia il referendum sulla riduzione dei parlamentari. Ciò che viene proposto è un taglio netto di deputati e senatori pari a circa il 36%. Qualora vincessero i sì, l’Italia diventerebbe il paese europeo con meno parlamentari in rapporto alla popolazione.

 

Il referendum interviene in un momento di grande difficoltà del paese, accompagnato da un forte e diffuso sentimento di disagio che rende facile il gioco di coloro che, irresponsabilmente, alimentano in vento dell’antipolitica. Gli effetti di questa riforma, qualora venisse confermata, non intaccheranno minimamente le ragioni del disagio, del malessere, delle difficoltà pesanti che gravano sui cittadini. Viceversa, paradossalmente, renderanno più difficile rappresentare tali criticità e imporle all’attenzione della politica e al suo dovere di trovare soluzioni. I Rossomori respingono con forza questo attacco violento alla democrazia parlamentare ed alla sua più importante istituzione.

 

Convintamente voteremo NO

 

Perché riducendo il numero dei parlamentari, le minoranze politiche, territoriali, culturali, linguistiche, regionali vedrebbero ancora ridotto il loro spazio di azione. Crescerebbe ulteriormente la dimensione di coloro che non hanno voce e non trovano, già nel sistema attuale, adeguatamente rappresentati i propri bisogni e le proprie istanze. Ancora una volta sarebbero maggiormente penalizzate le fasce sociali marginali e i territori periferici poco popolati.

 

Perché avrebbero accesso al parlamento solo ai grandi partiti organizzati che hanno enormi risorse economiche, mediatiche e di propaganda e tutto ciò che oggi è minoritario, in un paese dove già l’astensione tocca punte del 50%, resterebbe per sempre escluso.

 

Perché questa riforma va contro i sardi. Il taglio alla rappresentanza politica della Sardegna sarebbe pesantissimo e potrebbe rivelarsi disastroso quando, necessariamente, saranno ridefiniti i collegi.

 

Perché nessuna legge elettorale potrebbe mai attenuare gli effetti nefasti di questa riforma. Piuttosto è’ inaccettabile ed intellettualmente disonesto che una modifica costituzionale venga approvata sulla base di future ipotetiche riforme dei sistemi di voto. E’ noto che da almeno un trentennio, in Italia, le leggi elettorali si cambiano con frequenza straordinaria, spesso in base ai sondaggi dell’ultima ora ed alle convenienze delle maggioranze momentanee che attraverso questa via cercano di blindare sé stesse a volte anche violazione dei principi della Costituzione.

 

Perché riducendo le indennità dei parlamentari, eliminando i privilegi di cui godono, rendendo più sobria la gestione della Camera del Senato nonché dei ministeri è possibile ridurre i costi della politica senza per ciò comprimere i diritti democratici dei cittadini e dei territori. Rossomori voterà NO perché crede che una rappresentanza diffusa, generalizzata ed inclusiva sia il presupposto della giustizia, dell’equità, del contrasto alle diseguaglianze imperanti e crescenti, della affermazione piena dei diritti individuali e collettivi.

 

Partito dei RossoMori

         https://partitorossomori.wixsite.com/rossomori

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